La biografia di Cristiana Falcone estrapolata da LinkedIn:
Cristiana Falcone vanta oltre 20 anni di esperienza professionale nella elaborazione di strategie ed implementazione di partnership per lo sviluppo del business maturata collaborando con i leader di aziende multinazionali (SONY, Shell, Revlon), interagendo con organizzazioni governative internazionali (ILO, IFAD, FAO, UNDCCP, IADB) e operando nel mondo dei media (Radio Televisione Italiana, Gruppo Espresso, Univision, Viacom). Nel 2004 dirige la sezione Media, Intrattenimento, Informazione e Sport del World Economic Forum per poi diventare Senior Advisor dell’Executive Chairman e Fondatore che le affida in particolare la responsabilità dello sviluppo di servizi e prodotti innovativi e la valutazione del rischio geopolitico legato alle tecnologie emergenti. Dal 2006 è CEO e membro del Consiglio di Amministrazione della JMCMRJ Sorrell Foundation che promuove iniziative innovative globali nell’ambito della salute, dell’educazione e della riduzione della povertà per il raggiungimento degli obiettivi UN SDG. È membro dei Consigli di Amministrazione del Paley Center for Media, di Internews, della Tufts University, del Summit Institute e della Fondazione Guido Carli.
Il caso di una donna violentata nel metaverso
Una donna che stava facendo ricerche all’interno di Horizon Worlds, un’esperienza di realtà virtuale sociale messa a disposizione dalle piattaforme Meta, è stata “violentata” nel Metaverso da uno sconosciuto casuale mentre un altro osservava la scena e passava in giro una bottiglia di vodka. A denunciarlo è stata SumOfUs, un’organizzazione globale senza scopo di lucro e una comunità online che si batte per ritenere le aziende responsabili su questioni come il cambiamento climatico, i diritti dei lavoratori, la discriminazione, i diritti umani, i diritti degli animali, la corruzione e la presa del potere aziendale. L’organizzazione, secondo le prime informazioni che sono emerse negli scorsi giorni, all’inizio di maggio avrebbe inviato una sua ricercatrice ventunenne nel Metaverso di Facebook per vedere com’era gestito e se rispettava i diritti fondamentali. Tuttavia, un’ora dopo l’inizio dell’uso della piattaforma, l’avatar della donna è stato aggredito sessualmente durante un’esperienza “disorientante e confusa”.
Il racconto sconcertante della ricercatrice
La ricercatrice, che si è messa a disposizione in quanto credeva che quella ricerca fosse importante, parlando della violenza subita nel Metaverso, ha detto che è successo tutto così in fretta che si è dissociata. Una parte del suo cervello si chiedeva cosa stesse succedendo, l’altra le ricordava che quello non era il suo vero corpo ma un’immagine virtuale di sé stessa e la terza continuava a ripeterle di andare avanti, perché la ricerca era importante. Un portavoce di Meta, interpellato dai media inglesi, ha detto che la ricercatrice non aveva la funzione “Personal Boundary”, uno strumento di sicurezza utilizzato per impedire ai non amici di avvicinarsi a un metro.
In Horizon Worlds, questo strumento si trova impostato come impostazione predefinita e permette di mantenere una distanza di un metro dai non amici e di evitare così le interazioni indesiderate. In conclusione, il portavoce ha consigliato agli utenti, in particolare alle donne, di non disattivare questa funzione di sicurezza con le persone che non si conoscono.
Gli altri casi di violenze nel Metaverso di Facebook
Quella sperimentata dalla ricercatrice di ventuno anni non è stata la prima aggressione a sfondo sessuale avvenuta in Horizon Worlds. Racconta Cristiana Falcone nei suoi blog, Una donna del Regno Unito, a gennaio 2022, ha raccontato che, nel mese di dicembre 2021, è stata protagonista di un vero e proprio spettacolo horror. Appena un minuto dopo essere entrata nel Metaverso, è stata molestata verbalmente e sessualmente: tre-quattro avatar maschili, con voci maschili, hanno sottoposto il suo avatar a una violenza di gruppo. Il gruppo ha anche scattato foto e inviato commenti osceni alla donna, con frasi tipo “non fingere di non amarlo”. La donna è vicepresidente di Metaverse Research per Kabuni Ventures, una società di tecnologia immersiva.